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Wine

La nostra enoteca, frutto di quarant’anni di ricerca e scelte non convenzionali.

Cravanzola
Piemonte / Roero

Era il 1930 quando Carlo Annibale Cravanzola fondò a Castellinaldo d’Alba la sua azienda per coltivare la vigna e produrre vino. Già allora aveva capito che questa era soprattutto una preziosa terra da vino. Ci sono anche altre colture, frutteti soprattutto, ma sono complementari. Oggi, dopo quasi novant’anni, le nuove generazioni continuano con altrettante passione lo stesso lavoro, con un occhio al territorio e un altro al mercato del mondo intero. Gli spazi di cantina, ampi e tecnicamente attrezzati, occupano gli ambienti di lavoro della Cascina Schiavenza, situata nel borgo alto del paese. Anche le vigne, il grande patrimonio dell’azienda, sono a Castellinaldo d’Alba, sparse qua e là su varie colline, ma sempre coltivate con rigore ed entusiasmo. In rapporto alla loro collocazione rivelano differenti vocazioni produttive, capaci ogni anno di regalare uve e vini dai caratteri ben definiti, preziosi e originali. A Campiano, i vigneti Cravanzola sono orientati a occidente; qui prevalgono le viti di Arneis e Nebbiolo. Sul versante opposto, sorge la maestosa collina di San Pietro, un versante lungo e scosceso, dove dimorano in prevalenza le piante di Nebbiolo, Barbera e ancora Arneis e Favorita. Infine, salendo verso nord-est oltre il centro abitato, c’è la grande collina di Bricco del Conte che riserva i versanti più assolati ai vitigni Barbera, Nebbiolo e Favorita.

Ronchi
Piemonte / Barbaresco

L’azienda agricola Ronchi, che dal 1996 porta il nome di una delle più prestigiose Menzioni Geografiche del Barbaresco, viene creata alla fine dell’Ottocento da Carlo Rocca, bisnonno di Giancarlo Rocca, l’attuale proprietario. Capostipite di una famiglia di viticoltori, Carlo Rocca si dedica solo alla coltivazione dei vigneti e le sue ottime uve vengono acquistate dalle poche cantine importanti che all’epoca vinificano sul territorio. Il figlio Giacomo Rocca segue le sue orme ampliando vigneti e produzione. Alla soglia degli anni ’60 del Novecento i suoi figli Alfonso e Albino danno luogo a due aziende distinte e Alfonso Rocca decide di iniziare a vinificare le proprie uve, in particolare quelle di Nebbiolo. Una sfida importante che porta il primo riconoscimento al suo Barbaresco già nel 1975 ottiene i primi riconoscimenti che fanno scoprire al mercato italiano il Barbaresco di Alfonso Rocca.

Mirù
Piemonte / Colline Novaresi

Mirù Azienda Agricola in Ghemme (NO). Alcuni scritti fanno risalire addirittura al 500 il nome Mirù riferito ad un’antica famiglia di viticoltori, i cui discendenti sono tuttora produttori degli interessanti vini delle colline Novaresi. Tra gli altri il prestigioso Ghemme DOCG ottenuto con il nobile vitigno Nebbiolo allevato nella fascia pedemontana, che sale sulla sponda sinistra del fiume Sesia lungo la valle omonima. Della viticoltura e della produzione si occupa personalmente il titolare Eugenio Arlunno, appassionato promotore della riscoperta delle tradizioni della zona, con l’importante spinta del figlio Marco, laureato in viticoltura ed enologia all’università di Milano.

Rivetto Alessandro
Piemonte / Langhe

La passione per il vino e la profonda esperienza del settore sono i tratti essenziali dell’Azienda Agricola Alessandro Rivetto nata nel 1902 grazie al legame della famiglia Rivetto con il loro territorio d’origine. Oggi l’Azienda è gestita dai soci Alessandro Rivetto e l’enologo Alessandro Bonelli. Vengono prodotti vini capaci di emozionare, raccontando la loro origine di fatica e piacere, di duro lavoro ma di propensione alla condivisione. L’Azienda vive della varietà dei paesaggi in cui è radicata, delle molteplici storie e delle tradizioni che solo le colline delle Langhe sanno esprimere. L’Azienda Agricola Alessandro Rivetto è una realtà dinamica, in continua evoluzione, la cui produzione sa cogliere il meglio da ciascuna zona, valorizzando le caratteristiche e le peculiarità uniche di ogni vigneto, collina e territorio. Il proprietario Alessandro Rivetto ha imparato ad assecondare i tempi e le stagioni, prediligendo un approccio lavorativo meccanico piuttosto che chimico o tecnologico, sempre e comunque nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone che vivono e lavorano la vigna.